Teorie di un songwriter #3


Io mi bagno come una liceale per i Dinobot, proprio vengo subito, non riesco a trattenermi è un orgasmo sensitivo che poche cose mi danno. Vi ricordate i Biocombat? C'ero sottissimo da bambino. Potete solo immaginarvi la mia eccitazione nel vedere Grimlock in un film dei Transformers, pura eurofia.


Per questo ho tributato una canzone al dinobot più figo di tutti, anche se nel senso della canzone esso esplode generando un buco nero nell'universo. Al di là della mia demenza nello scrivere testi stupidi e parodistici la canzone ha certamente meno punti deboli delle due del promo ma altre nuovissime criticità. Scritta su per giù nella metà del 2014 e pubblicata nella seconda metà del 2015 la canzone è partita da delle buone intuizioni per sviluppare pochi ma essenziale concetti. Quindi i miei "+" sono all'intro che tra Stephen Hawking e la batteria regala qualcosa di almeno diverso dal solito, la brevità per un pezzo così tirato e l'uso di pochi riff. Cosa c'è che non va? La lunghezza di essi. E' come se un tema fosse breve ma scritto con 4 periodo di 20 righe l'uno ed è facile intuire che questo lo renda difficilmente leggibile. Per cui la canzone pure nella sua brevità rimane ostica e confusionaria perchè non si capisce dove inizia e finisce intro/strofa/ritornello se pur nella metrica vocale queste distinzioni siano molto chiare. Ottimo secondo me lo stacco che porta al finale con solo la chitarra che poi viene riagganciata da tutti gli strumenti e buono il finale strofa+ritornello+brevissima outro e tutti a nanna.  
I riff sono complicati per essere complicati, lunghi che si riempiono di ricciolini senza un vero perchè. Le canzoni sono dei temi, dei discorsi, le frasi molto lunghe vanno lasciate ai professoroni, visto che noi siamo tutti studente delle elementari in questo è meglio scriver riff più brevi ma poi riarrangiarli in modo diverso per strofa, intro, ritornello che prendere tutto un periodo lunghissimo ed usarlo  a tappeto ovunque. La brevità e la semplicità ripagano sempre quando studiate a tavolino. Ad essere complicati ed ermetici sono capaci tutti. I riff molto complicati e tecnici sono spesso solo riff non arrangiati abbastanza per essere buoni riff ma lasciati la ad essere una variante complicata di un concetto semplice. Il mio consiglio è di usare la minima complicanza necessaria ad ogni pezzo per renderlo snello e fruibile, bello nella sua complicatezza solo quando veramente necessaria. 

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