Ade - Carthago Delenda Est

Band: Ade
Album:  Carthago Delenda Est
Genere. Symphonic Death Metal, Death Metal
Etichetta. Xtreem Music
Anno: 2016
Paese: Italia
Consigliate: Across the Wolf's Blood, Scipio Indomitus Victor, Carthago Delenda Est
Sentenza: Er Pupone è felice de voi!

Mai recensione fu più inutile. Il discorso è semplice, vi piace il Death Metal? Si-No.
Si: Vi piacerà quest'album
No: Può essere che FORSE non apprezzerete quest'album.
Fine.
Trovatemi un fan del Death Metal a cui non piacciono Behemoth, Nile, Kataklysm o i Fleshgod Apocalypse di Oracles. Dovrete trovare il più grande stronzo della storia dell'umanità che magari vive in una località della giungla indonesiana che conosce solo i Napalm Death. Gli Ade sono uno dei prospetti più interessanti del metal italiano e vanno sponsorizzati il più possibile. Il primo album era molto acerbo ed i suoni di Age Of Empire come colonna sonora non erano sicuramente un punto a favore. Finalmente si sono liberati di quei suoni terribili ed hanno aggiunto delle vere e proprie composizioni sinfoniche non rendono però la band "Symphonic". La forza del cd sta proprio in questo, nonostante l'uso di samples è presente in ogni traccia questo non ruba mai il ruolo di protagonista al riffing, sempre lucido e sul pezzo tra pinch e quartine frenetiche. Le asce degli Ade si scagliano sull'ascoltatore come quelle di un guerriero che senza pietà squarta corpi. Il cd inanella una serie di riff vincenti formando una streak che va dal primo all'ultimo secondo. L'ispirazione con il quale è stato composto questo album è lodevole e difficilmente negabile da chiunque. Se siete amanti del riffing Death di inizio anni 2000 avrete da che gioire. prendete Zos Kia Cultus e mixatelo insieme a Black Seeds Of Vengenace, ecco che il risultato si avvicinerà a Carthago Delenda Est come sonorità.
Stiamo parlando di un capolavoro del metal moderno? Se fosse arrivato 10 anni fa si. Purtroppo non è il primo gruppo con queste idee, questo sound e questi concept.




(RECUPERATO QUESTO CAZZO DI CD)


E forse pure voi che leggete potete trovare almeno un paio di gruppi "Roman Death Metal", questo di per se non è un difetto ma certo viene a meno il fattore "stupore". E' anche vero che è quasi impossibile stupirsi nel metal oggigiorno o sentire qualcosa di mai sentito, ma è anche vero che occorre avere una propria personalità per non cadere nell'anonimato. Gli Ade hanno le loro armi e le sanno usare, certo dovranno trovare ancora qualche stratagemma in più per non venir etichettati come l'ennesima band death metal con i suoni orientali che parla dell'antica Roma. La qualità dei brani è altissima ed hanno a volte più di un uncino a canzone, il cd rimane in testa subito, dal primo ascolto. Alcuni cori sono veramente ben fatti e tantissime parti incitano l'"OI!" live. L'energia sprigionata dai ragazzi romani ha pochi eguali nel mondo freddo e distaccato del Death moderno e sono curioso di sapere sino a dove si spingeranno e dove la bilancia penderà, se sul groove o sulla tecnica nel prossimo capitolo. Nota finale per una produzione che se pur patinata e quasi plasticosa a volte riesce a dare la sensazione della "pacca" che si avvertirebbe live. L'equilibrio raggiunto in questo cd tra "far sentire bene ogni strumento" e "rendere i suoni più naturali possibili" è più che buono sopratutto nel contesto underground. Rare volte ho sentito una via di mezzo tra i suoni old school e quelli più moderni così ben fatta.
Attualmente il miglior cd metal italiano uscito nel 2016 e questo è tutto un dire (strano che sia death metal).

Il riff a 3:43 di Across the Wolf's Blood è chiaramente un tributo a 


PS: Forse alcune persone noteranno che la band marca molto spesso i suoi passaggi in breakdown e potrebbe farli, per sbaglio, finire in calderoni che non gli appartengono. I riff spezzettati degli Ade sono i VERI breakdown, cioè dei riff spezzati nella ritmica e non un semplice movimento ritmico delle corde a-melodico. I breakdown degli Ade sono veri riff ed hanno delle melodie che servono da base per gli assoli e le parti orchestrali e questi stronzi qua, senza ovviamente volerlo, potrebbero insegnare scuola-di-breakdown a tutti i fighettini Deathcore che si divertono con gli zeri.

PPS: MAMMA MIA CHE LEZZO IL LOGO DELLA BAND.

Riff-a-mania: 85%
Personalità: 69%
Produzione: 70%
Totale: 7.5/10




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